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Chi studia all'estero ha una marcia in più!

Uno studio ha comparato due campioni di studenti con e senza esperienza di studio all’estero, fornendo per la prima volta evidenza statistica a supporto dei programmi internazionali di scambio.

Articolo di Roberta Caspani e Letizia Garofalo

Quali sono i benefici di un'esperienza di studio internazionale? 

I benefici dello studio all’estero sono tantissimi e trasversali: ad affermarlo è una ricerca condotta dalla Dottoressa Evelyne Glaser, direttrice del Centre for Business Languages and Intercultural Communication alla Johannes Kepler Universität di Linz [1].

Lo studio

I risultati dimostrano che gli international study abroad programmes costituiscono un’esperienza inestimabile in termini di crescita personale e che le competenze linguistiche acquisite unite alla formazione internazionale possono essere determinanti per la carriera professionale.

La preparazione linguistica

Un periodo di studio all’estero migliora esponenzialmente la conoscenza della lingua straniera, con particolari benefici sulle competenze di interazione: comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta. Questo è un elemento determinante per il futuro successo dei ragazzi, in quanto speaking e listening skills sono tra le capacità più importanti per padroneggiare realmente una lingua straniera, ma sono spesso le più trascurate nell’ambito scolastico istituzionale in Italia. Diventare un exchange student offre dunque l’opportunità unica di sviluppare un livello avanzato di conoscenza della lingua straniera, che chi resta in Italia molto difficilmente raggiunge. Ciò è particolarmente vero per periodi di permanenza superiori ai 6 mesi, in quanto nel corso di un anno scolastico all’estero si raggiunge un livello pari quasi al bilinguismo (C1). Periodi di studio inferiori mostrano comunque ottimi risultati in tal senso, commisurati al livello linguistico di partenza e alla durata della permanenza.

La ricerca dimostra inoltre che studenti con un’esperienza di studio all’estero tendono ad assumere posizioni lavorative, più avanti nella loro vita, che gli consentono l’uso di tali competenze linguistiche, fattore che li porta con più probabilità verso una carriera internazionale. La prontezza a lavorare all’estero infatti aumenta in maniera sostanziale per gli studenti con esperienze di studio internazionale, passando dal 4.6% al 17.4%.

Capacità relazionali e mondo del lavoro

Un altro dato che gioca a favore delle esperienze di studio all’estero è lo sviluppo delle capacità relazionali, competenze extracurricolari che paiono essere un fattore decisivo nel trovare e ottenere il primo impiego e che si traducono in una maggiore competitività nel mondo del lavoro.

Queste capacità danno i frutti maggiori qualche anno dopo la laurea, infatti, quando emerge una chiara differenza tra chi ha studiato per un periodo all’estero e i loro coetanei più “sedentari”. La ricerca dimostra che a partire dal quinto anno dalla laurea, gli exchange student possono arrivare ad avere uno stipendio mensile di 1.200 euro in più rispetto a chi è rimasto dentro ai confini nazionali. Anche in questo caso, maggiore è il periodo di studio all’estero, maggiore è il beneficio lavorativo. Tali benefici sul medio e lungo periodo ripagano certamente gli sforzi economici sostenuti per dare ai propri figli questa opportunità formativa unica. Ciò pare essere particolarmente vero nel caso delle studentesse, le quali mostrano più determinatezza e volontà di affrontare una carriera internazionale, traendone profitto in termini di reddito più elevato in maniera significativamente maggiore rispetto alle loro coetanee che non hanno studiato all’estero.

Soft skills e competenze interculturali

Le esperienze di studio all’estero comportano benefici anche sul piano personale e dello sviluppo delle competenze trasversali. Il percorso dovrebbe essere condiviso con esperti del settore e dovrebbe prevedere per lo studente stage linguistici e percorsi di alternanza scuola-lavoro all'estero con la propria scuola, vacanze studio estive, anno scolastico all'estero, work experience nel post laurea o master universitari. Non è sufficiente la classica vacanza studio "una tantum" d'estate. Come giustamente sottolinea un articolo pubblicato nella sezione Foreign Affairs del Corriere della Sera [2], le competenze sociali e interculturali apprese all’estero sono uno degli aspetti più interessanti rilevati dallo studio, in quanto le nuove direttive europee in materia di lifelong learning (formazione continua) vi trovano piena realizzazione.

Studiare in un Paese straniero conferisce agli studenti maggiore pazienza, capacità di guardare criticamente alla loro cultura e rispettare pensieri e comportamenti differenti dal proprio, elemento che risulta determinante nel guadagnarsi la fiducia di persone provenienti da altre culture e che si trasferisce nel mondo del lavoro nella facilità a stringere relazioni con business partners.

Chi studia all’estero ha un atteggiamento di maggiore apertura e curiosità, è in grado di ragionare in maniera più complessa, di comprendere punti di vista altrui, di ottimizzare le proprie risorse personali e di fare buon uso delle proprie conoscenze nel mondo relazionale, accademico e lavorativo.

 

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[1] Austrian survey highlights benefits of study abroad

[2] Studiare all’estero giova non solo alla lingua (e fa guadagnare di più)